Luchino Belmonti
(Vagando)
Luchino Belmonti (1931 – 2002), originario di Pieve di Teco in provincia di Imperia, fu un grandissimo compositore, a mio avviso oggi troppo spesso dimenticato. Fine studioso delle avanguardie, fu allievo di M. Tortora ed A. Ghislanzoni. Diplomato al Conservatorio “G.Verdi” di Torino, divenne autore di musica sinfonica, da camera, vocale e strumentale. Fu ideatore della Teoria Compositiva della Scala Integrale su cui esistono alcuni scritti, purtroppo difficilmente reperibili, e credo non più editi. La teoria, molto affascinate, è frutto di una visione nuova e liberata dal concetto tonale. Come scrive lui stesso in una prefazione che ho avuto la fortuna di leggere, citando Ferruccio Busoni:
” Mi rifaccio a quanto affermò, o meglio indicò Ferruccio Busoni, dicendo che con la liberazione delle 12 note dal vincolo tonale, si sarebbe arrivati ad una nuova sensibilità diatonica, e quindi ad una nuova concezione della tonalità. Ed è in questo spirito che ho imboccato questa strada, per la verità molto tempo prima di conoscere il pensiero di Busoni, che certamente mi ha confortato e stimolato nel dare un “nuovo” – che io preferisco chiamare “diverso” – ordine, una diversa organizzazione al linguaggio musicale che avvertivo da molto tempo”.
Nel 2013 registrai nel mio disco Vagando, opera per chitarra composta nel 1997. A distanza di qualche anno riascolto questa opera con prospettive differenti, trovandola ancora più interessante, poetica e nuova. Il tempo intercorso dalla sua (mia) prima registrazione, i cambiamenti della mia sensibilità le danno oggi una forma molto diversa, quantomeno ai miei occhi. Scritta per chitarra da un compositore che non era un chitarrista, non lascia dubbi sulla sua profonda conoscenza della morfologia dello strumento. A dire il vero non è un’opera molto conosciuta nel “vasto e pericoloso” repertorio per chitarra classica, ed è un vero peccato perché meriterebbe attenzioni maggiori da parte degli interpreti.
Il ricordo che ho di Luchino Belmonti é quello di un gentiluomo, non molto loquace ma profondissimo, un intellettuale forse d’altri tempi. Quando lo conobbi lavoravo come apprendista in un negozio di strumenti musicali, “Emilio Lepre Strumenti Musicali”, nella mia città Imperia, metre studiavo al conservatorio di Milano. Emilio Lepre, altra grandissima figura che meriterebbe un capitolo a parte, era stato un grandissimo pianista (molto amico di Luciano Berio, anche lui nato a Imperia),ed il negozio era ora mai nelle mani del figlio Dino (e lo è ancora tutt’oggi). Luchino Belmonti, complice l’amicizia che da sempre vi era con la famiglia Lepre, veniva spesso in negozio a comprare fogli di carta da musica. Scriveva a mano ovviamente, con una calligrafia fantastica. Sapeva che studiavo al conservatoria di Milano e quando qualche volta riuscivo a strappargli qualche parola in più, era davvero affascinante per me, giovane ragazzino di provincia quale ero, potermi avvicinare ad un mondo che solo molto tempo dopo avrei compreso completamente.
Credo che questo grande compositore, se avesse potutto beneficiare dei mezzi di comunicazione di cui oggi disponiamo, avrebbe fatto ben altra carriera, ma ha scelto di rimanere nella sua Pieve di Teco. Nel 2014 ho suonato “Vagando” proprio nella sua cittadina, al Teatro Salvini, ed in quell’occasione la famiglia, che ringrazio, mi donò il manoscritto dell’opera. Ne sono ancora oggi onorato, e spero che il mio lavoro su questa opera possa rendere omaggio alla figura di un grande compositore ingiustamente trascurato che ha dato forma ad un nuovo modo di fare musica.
(Christian Lavernier)