
October 6, 2019 | |
4:00 pm | |
Genova | |
Italy | |
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“Noi ci capiamo bene. Io lo lascio andare dove vuole e lui mi porta sempre dove voglio”. “E’ così uguale a me che son arrivato a credere che sogni i miei stessi sogni”.
PLATERO Y YO
Dal Libro di Juan Ramon Jimenez
Musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco
Ugo Dighero (Voce Recitante) – Christian Lavernier (Chitarra)
Favola soave come il suo protagonista, scritta per gli adulti a cui parla come bambini cresciuti troppo in fretta, «Platero ed io» colpì profondamente, tra gli altri, il compositore Mario Castelnuovo-Tedesco che ne musicò 28 capitoli, tra i più belli e significativi, creando un opera per voce narrante e chitarra, allo stesso tempo di estrema complessità e splendida leggerezza. Da questo connubio di letteratura poetica e musica letteraria, nasce uno dei capolavori teatrali del XX secolo. Ugo Dighero insieme all’amico Christian Lavernier riporta in tournée questo testo intramontabile in una veste dove voce e chitarra si muovono all’unisono. La voce diviene strumento, lo strumento diventa voce, in un gioco armonico che apre a nuove letture immaginifiche del testo. Una fiaba filosofica che parla «anche» ai bambini, dove le grandi doti espressive di Ugo Dighero vedono il massimo campo d’azione, tra parole e musica. La calda Andalusia con paesaggi agresti tra ruscelli e farfalle, cieli e tramonti, fa da sfondo ad uno dei racconti di amicizia più celebri della letteratura mondiale. Il «poemetto» che prese 9 anni di gestazione al Premio Nobel Juan Ramon Jimenez, narra di un piccolo asinello soffice e soave, che accompagna l’autore stesso per le strade di Moguer, tra realtà e fantasia. Un legame di amicizia così forte che l’autore legge le vicende della sua vita e del mondo che lo circonda attraverso gli occhi ed i sentimenti del suo amico, trasformando il monologo in un dibattito ad una voce ma a più pensieri. Attraverso Platero, i suoi giochi, i suoi occhi limpidi si riscopre la leggerezza dell’infanzia, con quella sua libertà ingenua e genuina che si dimentica crescendo. Juan Ramon Jimenez percorre quest’amicizia e le riflessioni dell’animo, secondo il corso della natura, che, come il ciclo della vita, porta al distacco ed alla serena accettazione di un nuovo passaggio.